
Azzurrina, il fantasma di Montebello
C’era una bambina che giocava a palla nei sotterranei di un castello. La palla rimbalzò e scese giú, la bambina la seguí, e non tornò mai piú. Ecco, sembra proprio una filastrocca o una favola, ma c’è chi è fermamente convinto di aver udito la voce di questa bambina a distanza di secoli. Si, sto parlando di un fantasma, che ogni cinque anni, durante il solstizio d’estate, tornerebbe in quel luogo chiamando disperatamente sua madre. È il fantasma di Azzurrina, ovvero Guendalina, figlia di Ugoccione di Montebello che la notte della scomparsa della bambina era fuori in battaglia. La leggenda vuole che il vezzeggiativo Azzurrina venga dallo strano colore assunto dai suoi capelli dopo svariati tentativi della madre di nascondere la sua natura albina, all’epoca malvista e giudicata di origine diabolica. Tutto questo accadeva nel 1375. Leggenda? Verità? Si sappia che le prime cronache dell’epoca sono state redatte solo nel 1600 da un parroco che racconta le leggende della Valmarecchia. Precedentemente, la storia era tramandata oralmente, e si sa, ogni bocca fa fiorir nuove rose. Cosa c’è dunque di vero? Come è possibile che una bambina sia scomparsa nel nulla e non fu mai piú ritrovata? E le voci della bambina registrate dal gruppo di ricerca del laboratorio di biopsicocibernetica di Bologna? Altri ricercatori (del Cicap e indipendenti) non hanno invece rilevato alcun suono.
Un caso? Bisbigli del vento? Solo una leggenda? Ma soprattutto, chi ne trae profitto da questa storia? Il castello di Montebello è li, se volete indagare e scoprire la vostra verità.
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